Mistero che mi circondi,
accudiscimi.
Narrami di Babele e delle storie di Samarcanda.
Adesso io mi ritiro, per scomparire ai miei stessi occhi
e ciò che resta di me, suonamelo al vento.
Mistero che mi circondi,
curami con fraternità,
distendi i miei muscoli, poi riempimi il viso del gentil regno verde
e dei canti di Mèore.
Nel buio profondo immergo i miei sentimenti.
Allargo la chioma, tendo l’orecchio alle fenditure, chiamando i boschi per nome e tutte le sue anime selvagge.
Mistero che mi circondi,
sarebbe bello poter ridere di ogni dramma, proprio lì sulle tue labbra. Poter usare il piacere per scavare ancora e ancora.
Poichè ogni cosa è al posto giusto e si sposa con l’eterno mio volere.
Poi spontaneamente fiorire, accordandomi al parto della nuova me.
Poesia di Alessia Intilisano – Fotografia di Eleonora