È difficile vivere il crepuscolo. La trasformazione dietro e dentro le cose, quando i colori sbiadiscono e si trasformano, ma non c’è nessun indizio su come diventeranno. È l’inizio di un sogno su cui il controllo è lento, la presa fluida, l’equilibrio incerto. È lo schiudersi prezioso di un guscio, la nascita non priva di paura o dolore. Il passaggio tra i giorni e le epoche.
Se invece di fare qualcosa o cercare soluzioni, come al crepuscolo in montagna ci fermassimo a respirare e assorbire il momento? Lasciarci immergere, fragili e coraggiosi, in qualcosa che non possiamo prevedere?
Che accadrebbe?